Auto-Storia: i modelli più significativi

Toyota GR86 e Subaru BRZ, sicuri di poter scegliere?

Per la GR86 si va dal concessionario, per la BRZ bisogna prendere l'aereo. E quindi inquinare di più...

Domanda: perché la Toyota GR86 sì e la Subaru BRZ no? Volevate l’imbarazzo della scelta fra due vetture pressoché identiche? Nada, nessun imbarazzo e nessuna scelta: in Europa ci sarà solo la Toyota GR86, la Subaru BRZ ve la potete comprare solo se siete cittadini americani o giappo. E perché di due macchine quasi uguali una dovrebbe stare fuori dalla UE?

Citofonare “grandi della Terra/G20/Unione Europea”: i produttori di automobili non devono sgarrare sulle emissioni di CO2 fissate a Bruxelles, pena il pagamento di una multa o meglio di una tassa (in questi giorni a Roma i cosiddetti “grandi” della terra riuniti nel summit G20 hanno concordato sulla mega tassa green da comminare ai padroni delle ferriere globali, Amazon Facebook e Google), di conseguenza se Subaru desse via la BRZ di seconda generazione fra le varie filiali UE la sfangherebbe solo facendo ricadere su di esse (perché poi? boh!) l’onere dell’innalzamento del prezzo, inevitabile per riassorbire la sassata green.

Una sarà (forse?) elettrica, l’altra no

La Subaru BRZ, insieme alla Toyota GR86, rappresenta una specie in via di estinzione, cioè le sportive 2+2/motore avanti/trazione dietro/cambio a mano vecchia scuola, vetture che fino a 20/30 anni fa spopolavano fra giovini e borghesucci mentre ora sono macchine da ignoranti di destra.

Risultato: mercato di nicchia e pochi acquirenti, ulteriormente ridotti per il prezzo al quale  sarebbero costretti a vendere la BRZ. Diverso discorso per la Toyota GR86: stessa potenza della BRZ (un po’ di più in realtà) ma patentata green, nel senso che la casa madre ne farà presto presto una versione elettrica.

AIMHO’S REBELLION 8490s, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

E’ quindi del tutto inutile per gli appassionati del settore sportive 2+2 blah blah scervellarsi se sia meglio la GR86 o la BRZ: saranno tutti clienti Toyota, mentre se vogliono la Subaru BRZ (di prima generazione, succedanea della Celica) la troveranno usata.

Di Tokumeigakarinoaoshima, CC BY-SA 4.0, commons.wikimedia.org

A Toyota han fatto le cose per bene: Supra/Yaris e ora GR86, tris d’assi marchiato GR cioè ​Gazoo Racing, per la gioia di una clientela che sarà di nicchia ma rappresenta quella domanda che sta davanti all’offerta, mentre alla Subaru restano le ultime BRZ (Boxer-Rear Wheel Drive-Zenith) per il mercato europeo, le ​Ultimate Edition in vendita per 40mila euri e forse son già andate via tutte.

Per la UE solo la GR86

Di 765よっちゃん765 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, commons.wikimedia.org

Sia detto per inciso: sicuri che la domanda sia davanti all’offerta? O non è il contrario? Chi l’ha deciso che adesso no, basta brum brum a ottani, voglio guidare una Tesla? Il popolo? Ma dai. E’ vero piuttosto che, da sempre, il produttore è per definizione filogovernativo, per cui se ci sono queste leggi ci si adegua. Ecco allora la paranoia green: da decenni la UE è governata da forze politiche in fissa con l’ambiente e contro il futurismo (Manifesto del futurismo di Marinetti: «un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia»), da qui le normative sulle emissioni CO2 per cambiare il sistema solare, da qui l’adeguamento dei titolari di bottega (perfino Giorgio Armani a Dubai!) ai diktat green.

Il popolo la macchina che va a fiorellini non se l’è mai sognata, ma essendo suddito si mette in coda per l’elettrodomestico a 4 ruote. Se vuole una sportiva c’è la Clio RS cinque porte mentre la Clio Williams ciao còre, manco usata perché chi l’ha avuta prima le ha tirato il collo (e te la fanno parcheggiare in tangenziale perché inquina e in città neanche fotografato).

Ma potendo scegliere fra le 2 gemelle diverse…

fonte Toyota GR86 Facebook

Ma facendo finta di poter scegliere, diciamo che le due gemelle Toyota GR86 e Subaru BRZ (i giornalisti inglesi di EVO avevano coniato la parola “Toyobaru” ahah) hanno il baricentro più basso rispetto a prima e una maggior rigidità torsionale, il che vuol dire che se fai il traverso e ti stampi contro il pilastro è facile che la sfanghi. Le differenze sono minime (o grandi, dipende da quanto siete fissati): la GR86 pesa ​1.270 kg, la BRZ ​1.277 (boh??), la prima ha ​235 cv, quell’altra 231, ​la GR86 monta il nuovo motore boxer 2.4 litri aspirato quattro cilindri e la BRZ pure. ​La BRZ di serie monta cerchi da 17  ma a richiesta sono disponibili anche da 18, di serie invece sulla GR86. Cambiano leggermente i gruppi ottici anteriori fra l’una e l’altra ma soprattutto cambia la faccia, nel senso che a detta degli scrivani del webbe la BRZ sembra accennare un sorriso mentre la GR86 sembra più incazzata. Lievissimamente differenti anche le prese d’aria (vere e funzionali, mica messe lì per bellezza), mentre identici sono i due posteriori, idem gli interni (cambiano i loghi ovviamente), stessa solfa per le dimensioni (lunghezza 426 cm, larghezza 177, altezza 131, passo 257 cm). Motore anteriore, trazione posteriore, 2 posti + 2 piccoli dietro e cambio manuale (ma c’è anche l’automatico per chi preferisce prendere l’ascensore anziché fare le scale).

Oggi, di sportive così, che costano meno di un bagno di sangue, quante ne vedi in giro? E soprattutto: se in tangenziale ti si affianca una di queste, guardi lei o l’Audi TT di tuo cuggino?

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

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