Auto-Storia: i modelli più significativi

Lancia Delta HF Integrale Evo, gli occhi dell’assassino

Il Deltone, Evoluzione della specie

Profilo basso, mascella squadrata, spalle larghe e fari gemellati: quando la guidi ti vien voglia di spezzare le reni alla Grecia. E’ la Lancia Delta HF Integrale Evo, il Deltone, Evoluzione della specie, una delle prime sportive compatte a trazione integrale e una delle prime sportive ad avere l’ABS di serie. Motore 4 cilindri 2.0 turbo da 210 cv, 220 Km/h, 0-100 km/h in 5,7 secondi: “E’ tutta muscoli, è un nervo, non ha grasso: è dura come un chiodo da bara”, tanto per citare Davide Cironi che cita Brad Pitt in Fight Club.

E’ l’ultima della serie Integrale (correva l’anno 1992): prima il 4 WD (86-87), poi l’Integrale 8 v (87-92), poi l’Integrale 16 v (91-92) e infine quella che nel gergo dei deltisti si chiama Evo (Evoluzione: l’ultima evoluzione, appunto, della Delta HF), prima non catalitica (91-92), poi catalitica (92-94). Insomma, il “Deltone”.

Profilo basso, mascella squadrata, spalle larghe e fari gemellati, quando la guidi ti vien voglia di spezzare le reni alla Grecia

Ebbe molto successo commerciale sull’onda lunga delle vittorie nei rally. Correva all’inizio nei campionati del mondo come Delta S4 (1985), “il mostro” messo al bando dalla FIA l’anno successivo insieme a tutte le altre vetture di Gruppo B e sostituito da quella Delta “borghese” che Giugiaro disegnò nel 1979: la Lancia ci mise sopra quattro ruote motrici e il turbo e realizzò una vettura meno mostruosa della S4 ma molto competitiva, al punto che fu l’unica casa costruttrice a vincere sei Mondiali di seguito.

Lancia Delta HF Integrale Evo, l'Evoluzione della specie
Norbert Aepli, Switzerland (User Noebu)

Molto pop con la livrea Martini Racing trionfatrice al Rally di Sanremo con la coppia Miki Biasion-Tiziano Siviero; un po’ meno iconica con la livrea Repsol, ma alla guida c’era Carlos Sainz.

E, come una serigrafia pop di Andy Warhol, una Delta HF Integrale Evoluzione, il Deltone, Evoluzione della specie del 1992, ma senza livrea Martini, è stata battuta all’asta da RM Sotheby’s a Palm Beach all’inizio di quest’anno per 100.000 dollari. E, fuori dalla aste, non la trovate a meno di 60 mila (ma ce n’è anche una rarissima a 250 mila).

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

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