Cinema e Motori

Dici Dodge Monaco e dici Bluesmobile: oggi fa 41 anni

La macchina dei Blues Brothers era un mostro di potenza che correva da un posto all'altro fra nazisti incazzati e ex fidanzate omicide

La Bluesmobile compie 41 anni, tanto è passato da quando The Blues Brothers è uscito nelle sale. E quel giorno di riprese (nel 1979) se lo ricorderanno per sempre le comparse volute dal regista John Landis sotto la sopraelevata di Chicago, quando si vedono sfrecciare a un palmo dal naso la Dodge Monaco 440 del 1974 a 120 miglia all’ora cioè a 193 km/h.

A 200 all’ora sotto la sopraelevata e le guardie mute

Landis ha appena fatto credere alle guardie e alle autorità cittadine tutte che durante le riprese le macchine avrebbero viaggiato entro i limiti urbani e per fortuna sua e delle comparse riesce a sfangarla, anche se quella Dodge finirà male anzi malissimo, cadendo letteralmente a pezzi sotto lo sguardo (in quel caso doppiamente pensoso) del Pensatore di Auguste Rodin e quello affranto di Elwood che si toglie il cappello in segno di lutto.

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Greg Gjerdingen from Willmar, USA, CC BY 2.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

I più scaltri l’avran capito, la Dodge Monaco 440 del 1974 è la Bluesmobile di Elwood e Jake Blues alias The Blues Brothers, il film di John Landis del 1980 con Dan Aykroyd e John Belushi e una moltitudine di altre star (Aretha Franklin, Ray Charles, John Lee Hooker, James Brown, John Candy, Twiggy, Steven Spielberg fra gli altri) e la scena di cui sopra è una delle tante per cui The Blues Brothers è il film che fino al 1998 ha detenuto il guinness dei primati per numero di macchine sfasciate (più di 150), superato dal suo sequel nel 1998.

Salta dal ponte e spacca vetrine, “l’è tutto vero!”

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Greg Gjerdingen from Willmar, USA, CC BY 2.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

Jake e Elwood alla guida della Bluesmobile corrono in macchina da un posto all’altro fra nazisti incazzati e ex fidanzate omicide lungo Lower Wacker Drive, sotto i binari a L, su un ponte sulla 95th Street da cui la Bluesmobile spicca il volo e in un centro commerciale della periferia sud della città americana: mentre oggi la computer grafica viene in soccorso per migliorare un’acrobazia, nel 1979 il regista ne deve fare a meno, dice che “Era tutto vero” (Chicago SunTimes, Incredible stunt driving, “That was all real”, 28-07-2005), tutto naturalmente tranne che per la sequenza del salto all’indietro della Bluesmobile, rimpiazzata da un modellino in fibra di vetro.

E alla fine ne rimasero 3

emanuele beluffi, Bluesmobile, Dan Aykroyd, Dodge Monaco 440, Generale Lee, Hazard, John Landis, The Blues Brothers, John Belushi
screenshot da video

Di 13 auto ne sopravvivono tre: una, del cognato di Dan Aykroyd e altre due ora esposte negli Universal Studios di Los Angeles (ci passa davanti un trenino ma non puoi scendere per vederle da vicino, vai a sapere perché). Delle altre dieci cinque vengono usate per le scene in cui Jake e Elwood guidano in città, due vengono costruite appositamente per gli inseguimenti e altre tre per le acrobazie. Invece sulla Bluesmobile messa a disposizione dalla produzione di John Landis per la scena in cui cade a pezzi  al Daley Center ci lavora un meccanico per diversi mesi.

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The Blues Brothers @thebluesbrothers2011 Facebook

Nel film la Bluesmobile viene acquistata da Elwood a un’asta del dipartimento di polizia di Mount Prospect in Illinois ed è un mostro di potenza. Il motore V8 da 7.209 cc da 375Cv è lo stesso della Dodge Charger, cioè “il Generale Lee” di Hazard. Informazione di servizio per i malati dei dettagli: il numero di targa  Dbr 529 che si vede nelle inquadrature è un tributo di Dan Aykroyd ai Black Diamond Riders, club di motociclisti al 529 di Jarvis Street a Toronto.

Zero antifurto, tutti i contatti sono collegati alla sirena

Cop motor, cop tires, cop suspensions, cop shocks”, così Elwood la presenta a Jake: nel dialogo in originale Elwood aggiunge che non ha catalizzatore e quindi può andare a benzina normale, nel senso che va più forte, ma siccome in Italia nel 1980 nessuno sa cosa sia il catalizzatore (arriverà nel 1989) il doppiatore gli fa dire che l’antifurto non serve, tanto tutti i contatti sono collegati alla sirena.

Toglietemi tutto ma non le mie Chesterfield

Nel film la Bluesmobile, anzi le Bluesmobile, sono tutte degli esemplari acquistati dalla produzione dalla California Highway Patrol e vengono modificati alla bisogna. La scritta “Safety and service” viene sostituita da “To serve and protect” e gli originali stemmi sulle portiere anteriori, la scritta “Highway Patrol” sul portellone del bagagliaio, i lampeggianti anteriori e il numero di pattuglia sul tetto vengono tolti. In più Dan Aykroyd fa togliere i coprimozzi e riempie il cruscotto di cicche e pacchetti di Chesterfield, perché allora in un film si poteva addirittura inquadrare un medico che fuma le Marlboro, vedi il film L’esorcista.

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

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