Cinema e Motori

Quella Pontiac Trans Am che Burt Reynolds guidò per tutto il film

Il mitico attore nel film "Il bandito e la madama" dà la biada alla madama e fa il guascone con la madamina

In Ottobre rosso Sean Connery passa tutto il tempo in un sottomarino, Colin Farrell nel film In linea con l’assassino sta in una cabina telefonica, Burt Reynolds invece guida una Pontiac Firebird Trans Am nera e oro nel film Il bandito e la madama (Smokey and the Bandit) del 1977, dove ha il ruolo di Bo “Bandit” Darville, che per 80mila dollari fa il contrabbandiere accettando la proposta di trasportare 400 casse di birra dal Texas alla Georgia in 24 ore.

Il regista di Il bandito e la madama è Hal Needham, che quattro anni dopo firma un’altra celeberrima pellicola, La corsa più pazza d’America, ispirata a quella gara automobilistica americana degli anni 70, la Cannonball, che è un po’ evocata anche in questo film.

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
screenshot da video, opera propria

Per la cronaca: la madama del film è sì la polizia che nel film s’incazza di brutto, con lo sceriffo Buford T. Justice (Jackie Gleason) che insegue il Bandito per cinque Stati dal Texas alla Georgia, ma è anche la madamina Carrie, cioè l’attrice Sally Field (per un certo periodo di tempo fidanzata di Burt Reynolds), che nel film molla il futuro sposo all’ultimo minuto imbarcandosi sulla prima Trans am nera che passa.

Figli di puttana! Non ci prenderete mai!

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
screenshot da video, opera propria

Il bandito e la madama sbancherà al botteghino con 127 milioni di dollari e sarà nel 1977 il secondo film campione d’incassi dopo Star Wars. Da quell’anno gli ordinativi di Pontiac Trans Am aumenteranno massivamente, al punto che il Presidente del marchio americano regalerà a Burt Reynolds per 4 anni di fila (gli anni durante i quali rimarrà alla guida del gruppo automobilistico) una Trans-Am nuova all’anno. Che bella vita!

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
screenshot da video, opera propria

La protagonista a 4 ruote del film è una macchina da bava alla bocca allora come allora: nel 2015 è stata messa all’asta al Palms Casino Resort di Las Vegas per un valore stimato fra 60.000 e 80.000 $ e alla fine i rilanci l’han vista andar via per 450.000, mentre nel 2019 una sua replica è stata battuta da Julien’s Auctions a Beverly Hills per 317.500 $.

“Compatte” ma cazzute

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
DirebearHugs, CC BY-SA 4.0 screativecommons.orglicensesby-sa4.0, via Wikimedia Commons

La Pontiac Firebird appartiene alla categoria chiamata “pony”, “baby muscle car” compatte ma cazzute. Certo per i nostri standard le dimensioni di una Pontiac Firebird non rientrerebbero proprio proprio nella categoria “compatte”, ma sai come sono fatti gli americani, loro pensano sempre in grande e quindi fanno tutto in proporzione al loro concetto di “compatta”.

La Pontiac Firebird nasce nel 1967, lo stesso anno della Chevrolet Camaro con cui condivide la piattaforma e fino al 2002, anno della sua uscita dalle scene, ha vissuto diverse trasformazioni: dal 1967 al 1969, dal 1970 al 1981, dal 1982 al 1992 e dal 1993 al 2002.

Quella di Smokey and the Bandit appartiene alla seconda serie, anche se la dicitura Trans-Am risale al restyling del 1969, quando il celebre (e tamarrissimo) uccello di fuoco sul cofano non c’era ancora e al suo posto c’erano decalcomanie e strisce da gara blu.

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
Pontiac Firebird Trans Am MY 1969 – Di Matt Morgan from Alameda – CC BY-SA 2.0, commons.wikimedia.org

L’uccello di fuoco (avessero saputo gli americani cosa potesse voler dire questa espressione in italiano!!!!!) compare la prima volta nel 1973 e da lì in poi sarà sempre presente.

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
Pontiac Firebird Trans-Am MY 1973 – Di François Martinez – Opera propria, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org

La Pontiac Firebird Trans-Am “di Burt Reynolds” appartiene in particolar modo alla serie delle Pontiac Ram-Air IV da 370 cv avviata nel 1976 con un restyling che ne indurisce il muso rendendolo più spigoloso (compaiono i fari gemellati quadrati) e con l’ingresso dell’oro nella livrea.

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
1978_Trans-Am_bandit – Stuurm, CC BY-SA 3.0 creativecommons.orglicensesby-sa3.0, via Wikimedia Commons

Da mini muscle car a intelligenza artificiale sopraffina

La Pontiac Firebird Trans Am di Burt Reynolds
Jiří Sedláček, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

Da lì la Pontiac Firebird cambierà molto la propria faccia, non sempre mantenendo inalterata quella bellezza muscolare delle origini: negli anni 80 la ritroveremo nella serie televisiva Supercar con David Hasselhoff sotto forma di KITT, il computer  sentimentalmente (ma non razionalmente) simile a un essere umano che tira David Hasselhoff fuori dai guai.

La bellina stagionata

Negli anni 90 l’intera linea verrà poi stravolta per potenziarne l’aerodinamicità, fino a diventare un’altra macchina con le sue ultime apparizioni nei primissimi Duemila.

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

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