Life Style

Auto, lo stile è all’altezza dell’epoca…che epoca stiamo vivendo?

Oggi nel mondo dell'auto tira una brutta estetica

Trova le differenze. Di là dalla burla, l’unica vera differenza, grossa come un Hummer Humvee, è estetica. Non è poco, perché l’estetica è stile e lo stile è un certo modo di essere: come disse Alois Riegl, “lo stile è all’altezza dell’epoca”. E che epoca stiamo vivendo? Quella ideologica nel vero senso del termine:  l”ideologia è una cappa, non ti fa vedere, ti inganna. E lo diceva Marx! Ti convincevano che è normale il capitalismo, che è normale lavorare 35 ore al giorno compiendo movimenti meccanici e mettendoti in vendita al padrone.

In questo articolo

Matti al potere

Oggi l’ideologia è quella dei matti al potere. Sono tutti matti. Che nel mondo dell’auto tirasse una brutta aria già si sapeva: vendite giù. Ma evidentemente ancora in pochi si accorgono che tira anche una brutta estetica. E’ il trionfo del brutto fra obblighi e divieti. Perché a Milano ti obbligano a comprare un’auto nuova per andare al lavoro (o anche per andare dove cazzo ti pare)? Perché la UE ha deciso una volta per tutte che dal 2035 per tutte le auto a benzina e diesel: via!, raus!?  C’è il ricambio generazionale e oggi al potere nella UE stanno gli ex giovani degli anni 80, professionalizzati nei 90 e arrivati ai 2000: cresciuti in un certo modo, maturati nel riflusso. E a una certa non gli è parso vero, come quando sogni di legalizzare la droga “perché così sconfiggi la mafia” (ciao còre) e la sfanghi e il sogno adolescenziale lo realizzi per davvero. Via i motori futuristi fascisti! Al potere nella UE della mobilità per legge sui tirapoveri pubblici e sui frigoriferi a 4 ruote sono gli stessi che si genuflettono per un piatto di lenticchie davanti alla Greta Thunberg (inchinati per davvero: capi di Stato e ministri) perché il salvataggio del sistema solare is the new figo. Pensa solo se il potere lo prendessero quelli della generazione prima, cresciuti a risvoltini e monopattini.

Le auto che ci vogliono propinare oggi sono auto da pirla. Ma che roba è la Volkswagen ID.3? Ma non lo vedi quanto è oggettivamente brutta? La Multipla a confronto è un capolavoro d’arte moderna. Possibile che nessuno noti quanto sia antiestetica l’estetica di oggi? E si badi bene, non è che qui a parlare siano dei Lawrence d’Arabia con la erre moscia.  Dove sono gli artisti visivi, scultori e pittori che creavano le Citroën DS (disegnata da uno scultore per giunta italiano)? La Fiat 127 l’aveva disegnata Pio Manzù, figlio dello scultore Giacomo Manzù, sapevatelo. Ora l’estro estetico ce l’ha un secchione con Autocad, ti dicono che la macchina è bella e tu ci credi. Nessuno dice che il re è nudo. A Milano se hai un’automobile del 2010  ti devi attaccare al tram nel vero senso del termine. Una volta il giornale satirico “Cuore” se ne era uscito con un titolo così:  “Siete poveri? Cazzi vostri!”. Sembra lo stesso destino dei milanesi che non abitano in zona Municipio 1. E, siccome l’apparato produttivo deve uniformarsi al potere, ecco la futura nuova normalità del volante delle libertà che fa un po’ come cazzo gli pare, come quello della Toyota nella foto a sinistra qui in alto. Al massimo il cittadino fa come quel membro dell’apparato del PCI, “non capisco ma mi adeguo”. Ci vorrebbe una controreazione estetica, ma che non fosse una finta tipo i restomod della Opel Manta o della Volvo P1800. Siamo giunti al punto per cui  il vero progresso è un ritorno all’antico. E non ci dia di reazionari: dice le colonnine di ricarica, quando in Italia basta che attacchi il frigo e il phon assieme e salta tutto.

Mostra di più

Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Add to Collection

No Collections

Here you'll find all collections you've created before.