- ogni volta che prendo un aereo…ci penso sempre!
Niki Lauda…… Cos’altro aggiungere? A poco più di un anno dalla scomparsa un’amica di drivenride ci racconta la sua esperienza.
Tutti, anche i non patiti di motori, conoscono questo nome, legato per gran parte della sua carriera alla Ferrari, le sue imprese sportive, il grave incidente che ne ha segnato il corpo per tutta la vita, la sua caparbietà nel rientrare in F1 per tornare a gareggiare in tempi record; i gran premi vinti, i tre Campionati Mondiali Conduttori conquistati, quel suo italiano unico ed inconfondibile, nei modi e nei fonemi, che rendevano ancor più taglienti e caustiche le sue risposte e le sue battute: un personaggio universale e trasversale, a tutto tondo, del quale sentiamo tutti la mancanza a poco più di un anno dalla sua scomparsa.
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Il Niki Lauda imprenditore e pilota di aerei
Forse non molti conoscono, invece, la sua carriera di imprenditore, iniziata subito dopo il suo definitivo addio alle corse.
Egli fondò una compagnia aerea, la “Lauda Air”, con la quale coniugò una volta ancora la professione con la passione della guida (anche se di veicoli leggermente diversi), attività che, attraverso varie fasi e trasformazioni, rimase attiva sino al 2012, anno in cui la compagnia venne assorbita da Austrian Airlines Group.
L’aneddoto su Niki Lauda: una vicenda emozionante quanto inaspettata
A questo periodo della sua vita è legato un aneddoto, che in pochi conoscono e che ha coinvolto una nostra appassionata lettrice (collaboratrice, collega e amica), Annamaria Pezzi; è proprio a lei che chiediamo di raccontarcelo.
Drivenride: ciao Annamaria, raccontaci la tua vicenda, emozionante quanto inaspettata, legata al grande Niki Lauda.
Annamaria: risale ad anni fa; ero agli inizi della mia carriera lavorativa e mi occupavo di organizzazione di viaggi; ero giovane ed al mio primo volo in assoluto. Viaggiavo, in quella occasione, verso Tobago, con scalo a Barbados; ero su un volo Lauda Air ed, in quegli anni (era il 1994) si poteva ancora visitare la cabina di pilotaggio.
Già emozionata perché al primo volo ed alla prima visita nel “sancta sanctorum” di un aereo di linea, mi affaccio nella cabina e mi prende un’ulteriore sensazione, elettrizzante ed indescrivibile: alla cloche c’era lui, Niki Lauda, col suo immancabile cappellino rosso in testa, uno dei miei idoli, visto che, pur varesina di adozione, sono originaria di quella terra dove l’amore per la Ferrari è nel DNA di chiunque.
Accorgendosi della mia emozione, sentendo che ero italiana, mi mise subito a mio agio, con un aforisma tipico del personaggio, rivolgendosi a me con quel suo idioma, mezzo italiano e mezzo teutonico: “Tranquilla…non navigo a vista…”
(n.d.r.: Niki Lauda amava visceralmente pilotare, qualsiasi fosse il mezzo; ovvio, quindi, che si cimentasse con passione anche con i “suoi” aerei. A riprova di ciò, narrano le cronache che il 25 settembre 1997, quando la Lauda Air ricevette, a Seattle, il primo dei suoi quattro Boeing 777-200, fu proprio Niki Lauda a volerlo pilotare personalmente fino a Vienna, dopo uno scalo a Las Vegas dove offrì una festa ai 150 passeggeri invitati).
Drivenride: hai mai avuto poi, nel prosieguo della tua attività, altri contatti con lui o con la sua azienda, oppure altri episodi che ti hanno in qualche modo ricordato questo particolare momento?
Annamaria: Facendo l’Agente di Viaggio, ho avuto molte occasioni per lavorare con la sua Azienda, Lauda Air negli anni 90 era tra le migliori Compagnia di charter per turismo. Gli equipaggi molto carini e disponibili con una divisa rossa (a caso?) e jeans per alcune rotte. Non mi è più capitato di volare con lui nella cabina di pilotaggio, ma ogni volta che prendo un aereo…ci penso sempre!
Drivenride: Grazie Annamaria; per concludere vuoi raccontaci qualcosa di te, ci vuoi parlare di qualche tuo progetto, post Covid 19?
Annamaria: Sono e sarò sempre una Agente di Viaggio, è una vocazione. Organizzo Eventi Sportivi e sono Commerciale per TYR noto marchio Americano nel settore Nuoto e Triathlon. Sono anche una Super Mamma, che in questo momento particolare, è felice di poter seguire la sua bambina di 4anni ½… progetti per il futuro sono tanti, la voglia di ripartire ancora di più.
Drivenride: Grazie, Annamaria, per la Tua disponibilità e per averci fatto rivivere la grandezza, non solo sportiva, di un personaggio che resterà per sempre nella storia dello sport.