
Per la Mercedes 300 SL sono 68 primavere: tante ne ha questo modello iconico di automobile che condivide con la Jaguar E-Type (che per Enzo Ferrari era la macchina più bella del mondo) e forse solo pochissime altre il ruolo di automobile pop nel senso eccellente del termine, come erano pop le Marilyn di Andy Warhol.

E pensare che non doveva nemmeno circolare sulle strade normali: a partire dal Dopoguerra e precisamente dal 1950 Mercedes-Benz tornò a produrre automobili (nel solo 1938 arrivò a 42.687 unità, del resto il Fuhrer era un appassionato di auto e aveva sostenuto il comparto automobilistico nazionale con fortissimi incentivi economici e fu solo durante la guerra che la casa costruttrice dovette convertire la propria produzione a scopi bellici), ma a partire dal dopoguerra Mercedes Benz riannodò i fili produttivi soprattutto con il comparto estero e dal 1950 riuscì a rientrare nel settore corse avviando il progetto che avrebbe poi portato alla realizzazione della 300 SL da gara.
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W194 – 300 SL dalla pista alla strada

Rudolf Uhlenhaut e Alfred Neubauer presero in mano la situazione e il risultato fu la Mercedes W194, l’antesignana della 300 SL ‘Ali di Gabbiano’ , che fece cappotto con risultati sportivi di tutto rispetto: seconda alla Mille Miglia 1952 (dopo la Ferrari) e prima alla 24 Ore di Le Mans, alla Carrera Panamericana e al Nürburgring.

Fu su questa macchina da corsa che nacque l’esigenza di farne una da strada, quella stessa che poi avrebbe preso il nome di Mercedes 300 SL ‘Ali di Gabbiano’ così chiamata perché i designer Karl Wilfert e Friedrich Geiger, per ovviare alla presenza del telaio a traliccio di tubi della sorella corsaiola, dovettero adottare per la 300 SL l’apertura degli sportelli ad ali di gabbiano (Gullwing).
La più veloce dell’epoca

Presentata il 6 febbraio 1954 al Salone di New York era un monstre non solo estetico ma anche prestazionale, con una velocità che variava dai 220 ai 258 km/h a seconda delle versioni facendo della Mercedes 300 SL l’auto da strada più veloce di sempre, una roba incredibile. La produzione iniziò nell’agosto ’54 fino al ’57 con esemplari coupé e dal 1957 al 1963 solo come roadster, certamente per ragioni commercial/funzionali: accedere all’abitacolo della 300 SL ‘Ali di Gabbiano’ poteva richiedere un certo tipo di contorsionismo, scavallando il battitacco e lasciandosi scivolare nel sedile, esercizio che per gli uomini non era un problema ma per le donne che indossavano la gonna sì.
La stella a 3 punte nel noir francese

Ed è l’attrice perfetta per uno dei miglior noir francesi dell’epoca che fu (tardi anni Cinquanta), Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l’échafaud, 1958) di Louis Malle, con la splendida Jeanne Moreau e il grande Lino Ventura e colonna sonora nientemeno che di Miles Davis. Qui la Mercedes 300 SL ‘Ali di Gabbiano’ non è in assoluto la protagonista, appare a un certo punto della storia e non ha un ruolo centrale, ma domina le scene per un bel po’ e fa la sua porca figura. Essendo un noir, viene rubata a una coppia che fa una brutta fine e sfreccia nella notte parigina facendosi ammirare dalle tenebre.

Il ruolo di star ce l’ha invece nel film dedicato alla Mille Miglia di Claudio Uberti (Rosso Mille Miglia): qui la leggendaria 300 SL Ali di Gabbiano è la macchina più bella al mondo nella corsa più bella al mondo.