Cinema e Motori

Audi S8, bellezza e potenza irripetibili

Quella che abbiamo visto nel film Ronin è oggi una perla rara

Tutti quelli che nella seconda metà degli anni 90 hanno acquistato una Audi S8 e oggi ce l’hanno ancora in buone o ottime condizioni e col cambio manuale hanno qualcosa che è molto più di un bene rifugio, altro che i quadri e gli orologi. E’ una macchina rarissima e chiunque di noi segua il GASI Garage sa di cosa stiamo parlando.

«Something very fast. Audi S8…»

L’Audi S8 l’abbiamo vista e rivista in Ronin di John Frankenheimer (1998), con Robert De Niro e Jean Reno, un film con uno dei più emozionanti inseguimenti  tipo il bacio più lungo della storia del cinema cioè quello tra Cary Grant e Ingrid Bergman in Notorious di Hitchcock: in Ronin una bellissima Natascha McElhone guida una BMW M5 (E34) inseguita da una Peugeot 406 con a bordo un Robert De Niro terrorizzato (e forse lo è davvero) fra traversi e sequenze in contromano nel Tunnel de la Défense a Parigi. In Ronin l’Audi S8 in questione se la vede, ad Arles e Nizza, con una Citroen XM e una Mercedes 450 SEL 6.9 (identica alla macchina del regista nella realtà), tutti inseguimenti in tempo reale, live action e senza inganni, roba da uomini veri. Info di servizio: Frankenheimer è lo stesso regista di Grand Prix del 1966 e qualcosa vorrà pur dire.

Nel film Deirdre, il personaggio interpretato da Natascha McElhone, chiede a Larry (l’attore Skipp Sudduth)che tipo di auto gli serva («Larry, Can you Tell Vincent what it is you need?») e lui: «Something very fast. Audi S8. Something that can shove a little bit. I’m also gonna need a nitrous system». E a parte il riferimento al protossido di azoto alla fast-e-furious, quella lettera e quel numero affiancati alla parola Audi dicono tutto.

La sigla S dell’Audi è un po’ come le iniziali di Albrecht Dürer nelle sue incisioni, un segno di eccellenza assoluta: la riconosci subito, non foss’altro che per il logo S sulla griglia anteriore e sul posteriore.

By MARC912374 – Own work, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org

La S8 nacque come versione ad alte prestazioni della Audi A8, il suo design era elegante e raffinato, con linee morbide e arrotondate che enfatizzavano le dimensioni generose della vettura, un po’ come quei vestiti che indossati dalle fanciulle ci fanno girare la testa perché ci lasciano indovinare le forme, insomma sotto il vestito tutto. E sotto il vestito, anzi il cofano, l’Audi S8 di Ronin aveva un motore V8 da 4.2 litri e 340 cv che permetteva di coprire lo 0/100 in 6,2 secondi per 250 Km/h di velocità massima. E poi c’era il marchio di fabbrica di casa Ingolstadt: il sistema di trazione integrale quattro.

Gli specchietti retrovisori esterni in alluminio, la griglia in nero lucido, introdotta sulla prima generazione di S8 e i doppi tubi di scarico  contribuivano a loro volta a dare alla macchina un’aria di elegante aggressività, mentre le luci dietro donavano al posteriore quell’aspetto che anni fa indusse un mio amico a mimare un certo atto.

Gli interni della S 8 erano fatti apposta per offrire il massimo comfort ai passeggeri, anche a un De Niro impensierito: sedili sportivi anteriori regolabili elettricamente in 14 posizioni, dotati di riscaldamento (idem quelli dietro) e funzione di memoria; fra l’altro la S8 D2 è stata la prima a offrire un sistema di navigazione satellitare integrato, oltre ad altre tecnologie avanzate come il sistema audio Bose, Inoltre la prima serie della S8 aveva il cambio manuale (poi arrivò l’automatico a cinque rapporti Tiptronic con modalità sequenziale).

La sua evoluzione al volo: nel 1999 le diedero il viagra e la potenza passò a 360 cv riducendo lo 0/100 in 5,6 secondi. La sua seconda generazione (D3) apparve nel 2006 e durò fino al 2010, montava un motore V10 modificato condiviso con la Lamborghini Gallardo di quegli anni e ora capisco perché quella mattina davanti all’edicola con una Gallardo parcheggiata lì di fianco avevo sentito uno dire che era come avere un’Audi: beh, però sull’Audi potevi portarci le tr….come ha detto Berlusconi in quel ristorante coi suoi giocatori riferendosi a un immaginifico pullman, mentre sulla Gallardo al massimo la tua fidanzata o il tuo amico se sei uno sfigato.

Ph RL GNZLZ via Flickr

La terza generazione (D4) coprì il triennio 2012–2015, con il restyling 2016–2018: la cavalleria salì a 513 cv e lo 0/100 si abbassava a 3,6 secondi, artiglieria che salì ulteriormente con la versione S8 plus che sfiorava i 600 cv.

La quarta generazione (D5) del 2019 è attualmente in produzione: a differenza della generazione precedente costruita solo sulla variante A8 a passo corto, la generazione D5 è disponibile sia a passo corto che a passo lungo, con il mercato nordamericano destinatario della sola la S8 a passo lungo.

Damian B Oh, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org via Wikimedia Commons

Però la S8 di Ronin è la più bella di tutte.

L'Audi S8 à Paris la nuit
L’Audi S8 à Paris la nuit…..
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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.
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