Cinema e Motori

Le giapponesi di Fast and Furious

E per l'italianissima Quattroruote ben 4 su le 9 sono le più belle di tutte

Le abbiamo viste sfrecciare impunemente lungo le strade di Los Angeles nel primo episodio della serie, per poi ritrovarle a Miami Beach, Tokyo, Puerto Rico, Londra, Cuba e alla fine le rivedremo nello spazio, con l’episodio numero 9 nelle sale il prossimo anno, Covid permettendo.

Loro sono le ragazzacce giapponesi del franchise cinematografico più pop che esista, Fast and Furious, la saga delle auto che fanno a botte iniziata nel 2001 per la regia di Rob Cohen e arrivata al 2020 tra film in serie, spin off, corti e videogame e che vede fra gli attori principali (ma non presenti in tutti i film) Vin Diesel, Michelle Rodriguez e il compianto Paul Walker.

L’italianissima e prestigiosissima rivista Quattroruote ne ha piazzate ben 4 fra le 9 macchine più belle di tutti i film della serie e in effetti le cattive ragazze del Sol Levante la fanno da padrone dopo le americane.

You think I’ma let you roll in a Hyundai?

Ma proprio nel primo film del 2001 sono legione e sono tutte bellissime: Mitsubishi, Mazda, Toyota, Honda, Nissan, Subaru, ci sono tutte tranne la Hyandai (sarà perché in The Fast and the Furious: Tokyo Drift, terzo capitolo della serie, a un certo punto Han Lue dice a uno spaesato Sean Boswell: «You think I’ma let you roll in a Hyundai?»?).

E infatti la prima a comparire in Fast and Furious è una macchina tamarrissima con gli occhi a mandorla, la Mitsubishi Eclipse verde fluo guidata da Brian O’ Connor, che però fa quasi subito una brutta fine (peccato, è in assoluto la mia preferita): la vediamo darsele di santa ragione in una gara clandestina, la prima di molte a venire, con la Mazda RX-7 FD3S rossa di Dominque Toretto/Vin Diesel, una Acura Integra GS-R bianca e una Honda Civic Coupé rossa.

Siluri in arrivo dal Sol Levante

Ma non finiscono qui: in tutti i 100 minuti di Fast and Furious gli altri siluri giapponesi sono una Toyota Supra MK IV arancione, una Nissan 200SX S-14A viola, un’altra Acura Integra ma questa volta azzurra, una Nissan Maxima blu, una Honda S2000 nera e infine tre Honda Civic Coupé nere per fare le rapine.

Le giapponesi abbondano, naturalmente, nel film del 2006, The Fast and the Furious: Tokyo Drift (“atipico” rispetto agli altri perché spariscono i personaggi che il pubblico aveva imparato z conoscere e perché con un salto temporale anticipa alcuni eventi che avverranno in quello del 2013), fra cui svetta la Mitsubishi Lancer Evolution VIII rossa guidata dal “cowboy” trapiantato a Tokyo Sean Boswell, due sorelline Nissan (una 350 Z grigia guidata dal cattivo del film, il re del drift D.K. – Drift King e una Silvia) e una splendida Mazda RX-8 blu notte (informazione di servizio: la mia seconda preferita, dopo la Mitsubishi Eclipse), guidata dall’altrettanto splendida Nathalie Kelley.

Tante sorprese ci riservano le giapponesi degli altri film, come la Nissan Skyline GTR e la Subaru WRX Sti di Fast and Furious. Solo parti Originali, la Lexus LFA in Fast and Furious 5 o la Subaru WRX in Fast and Furious 8.

Giapponesi anche nel vuoto cosmico fra le stelle?

Dall’asfalto allo spazio, dicevamo: i rumors poi confermati collocano infatti nel vuoto cosmico fra le stelle le macchine muscolosissime che-tutti-i-maschietti-e-anche-le-femminucce-vorrebbero-guidare della serie pop Fast and Furious, almeno per una scena, forse più di una: altro non ci è dato sapere. Chissà se per rivolta geopolitica il regista farà primeggiare le giapponesi rispetto alle americane…

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

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