Itinerari

I 6 musei del trasporto più bizzarri d’Italia

Carri funebri e distributori di benzina, auto e moto: grazie al circuito ASI, ce n’è per tutti i gusti. Ma, se non vi basta o volete cambiare un po’ soggetto, eccone altrettanti assurdi in giro per il mondo, da quello della cacca a quello dei capelli

Partiamo dalla Lombardia per arrivare sino in Sicilia grazie ad alcuni dei musei dei trasporti più bizzarri del circuito dell’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano. E dopo il nostro lungo itinerario in Emilia Romagna, lasciamoci andare, anche solo con la fantasia, a un viaggio molto più giocoso.

Il museo Pisogne delle pompe di benzina e delle stazioni di servizio – Tradate, Varese

Il museo porta il nome del fondatore che nel 1966 cominciò a collezionare pompe di benzina provenienti da tutto il mondo e datate tra il 1882 e il 1990.

Oltre 5mila oggetti in esposizione, dalle pompe ai macchinari normalmente presenti in un distributore, fino ai giocattoli e ai gadget correlati ai più famosi produttori di benzina. Simbolo è protagonista non poteva che essere l’omino Michelin.
Il museo è inserito in un parco secolare di 15mila metri quadrati è quindi veramente una gita adatta a tutta la famiglia.

Museo dei vigili del fuoco – Selva di Cadore, Belluno

Anche il secondo museo non può che essere adorato ai bambini. Si tratta infatti  dell’esposizione dei mezzi dei vigili del fuoco di Selva di Cadore, in provincia di Belluno.
Grandi protagonisti sono i veicoli di soccorso dei pompieri, tra cui spiccano mezzi antichi e dotati di una tecnologia che oggi può far sorridere, ma che allora era veramente all’avanguardia. Non mancano attrezzature e divise storiche.
La collocazione del museo in Val Fiorentina, nell’alto Agordino, rende il museo un punto di partenza ideale per un weekend tanto estivo quanto invernale.

Museo della navigazione fluviale – Battaglia Terme, Padova

Rimaniamo in Veneto per il terzo museo perché, se può essere abbastanza comune trovare delle collezioni dedicate ai trasporti marittimi, molto più raro è trovarne una interamente dedicata alla navigazione fluviale.
Forse questo non è tra i musei più bizzarri, ma è perfetto tanto per chi si diletta di questa materia tanto per i più piccoli. C’è infatti un’abbondante serie di modellini che mostrano in modo giocoso ma dettagliato la differenza tra le imbarcazioni fluviali e quelle dedicate al mare.
Un’ampia pagina racconta il fascino della vita di bordo, senza volerne nascondere l’immane fatica.

Museo del sidecar – Cingoli, Macerata

Scendiamo nelle Marche, per scoprire un mezzo di trasporto fra i più affascinanti nell’immaginario storico: è il sidecar. Motoretta dalle alterne fortune, considerata altamente insicura da alcune e quasi magica d’altri.
Il tre ruote per eccellenza, ma “forse non tutti sanno che” il primo fu a pedali, che anche la polizia ne ebbe in dotazione o che ne esistono esemplari da competizione.
Questa collezione – certamente fra i musei più bizzarri dell’elenco – con oltre 100 esemplari, illustra la storia del sidecar, da quella militare, al trasporto delle merci, fino alla gita della domenica.

Collezione Fasulo dell’auto funebre – Atripalda, Avellino

Non vi nascondiamo che l’idea di stilare questa classifica viene dal museo che vi presentiamo ora: si tratta della collezione dell’auto funebre. Si trova in Irpinia, in provincia di Avellino.
Un’inconsueta raccolta di carri da morto, con vetture da tutto il 900. Vetture per loro natura eleganti, in cui marchi vanno dalla Cadillac alla Mercedes.
Carrozzerie molto ornate, talune in stile barocco, come da abitudine campana. Lavorazioni molto complesse e spesso ricche di grossi ornamenti, come addirittura statue di santi o teche che per le reliquie.
Un museo dedicato alla stessa materia è presente anche a Barcellona, in Spagna, segno che molta cultura mediterranea ha scelto lo stile rococò per l’ultimo viaggio.

 

Museo targa Florio –  Collesano, Palermo

L’ultimo museo di questa classifica, il più a sud, è il Museo targa Florio, in provincia di Palermo. Il museo ovviamente è dedicato alle sponsorizzazioni Florio delle macchine da rally, ma è diventato particolarmente di moda nell’ultimo anno, grazie al romanzo I leoni di Sicilia, di Stefania Auci. Il libro è infatti il primo di un’intera saga dedicato appunto alle vicende della famiglia Florio.

 

In giro per il modo

E se questa carrellata di musei italiani non vi è sufficiente, o semplicemente volete cambiare materia, possiamo proporvi diverse collezioni in giro per il mondo. Ecco quali sono secondo noi i musei più bizzarri del globo:

A Portland c’è il Museo della Criptozoologia: l’esposizione dedicata agli animali che si pensa possano esistere, ma che non sono mai stati fotografati. Spazio quindi allo Jedi, al mostro di Lochness e a tantissimi loro cugini.

A dispetto del tema trattato, ha uno scopo veramente nobile il Museo internazionale della toilette di Nuova Delhi, in India. Esponendo centinaia di gabinetti costruiti nell’arco dei secoli, gli organizzatori vogliono portare l’attenzione sull’importanza di un adeguato spazio per l’igiene personale.

Anche in Italia però sul tema siamo piuttosto forti grazie al Shit Museum, in provincia di Piacenza. Lo scopo è quello di ricordare quanto i concimi naturali siano importanti, ma di fatto il museo è dedicato alla cacca.

Roba da feticisti anche ad Avanos, in Turchia, dove grazie al Museo dei capelli, migliaia e migliaia di ciocche ricoprono completamente le pareti e il soffitto dell’esposizione.

Non ci soffermeremo sul Museo del sesso di Amsterdam, in Olanda, ma potreste spingervi fin lì dopo essere stati in Austria, al Museo delle cose inutili e delle idee sbagliate.

Chiudiamo questa veloce carrellata col Museo delle relazioni finite, a Zagabria, in Croazia. L’esposizione raccoglie oggetti che rappresentano, a volte con malinconia, a volte con ironia, tutte le relazioni che non sono andate a buon fine.

 

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Manuela Lozza

Ex cabarettista, è l’autrice della serie di polizieschi La Milanesa, con protagonista il commissario Michela Borellini. Racconta la sua scapestrata famiglia nel blog dedicato ai Barambani. Lavora sul web e in radio. Intanto legge, canta, scrive, cucina, stira… e grazie allo yoga non va fuori di testa.
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