Auto-Storia: i modelli più significativiLife Style

L’auto può rappresentare uno stile di vita?

Esiste un lifestyle legato ai motori? Prendiamo ad esempio due auto da Film

C’è chi dice, spesso, che le auto seguono le mode e che la loro nascita è stata la risposta al nostro nuovo modo di guardare il mondo. A dirla tutta non sono d’accordo… e non sono l’unico a pensarla così: “L’automobile ha cambiato il nostro modo di vestire, i costumi, le abitudini, le vacanze, la forma delle nostre città, le modalità d’acquisto dei consumatori, i gusti e le posizioni nei rapporti”. John Keats

Credo che questa frase racchiuda esattamente quello che secondo me ha davvero rappresentato l’automobile fin dalla sua nascita. Roland Barthes, semiologo francese, paragonò l’automobile alle cattedrali: “…una grande creazione d’epoca consumata nella sua immagine da un popolo che si appropria con essa di un oggetto magico”.

Quali auto hanno influenzato di più usi e costumi?

Probabilmente tutte ma voglio prendere ad esempio due modelli famosi per la loro apparizione in film e serie TV di qua e di la dell’oceano: la Aston Martin DB 5 di 007 e la Gran Torino di Starsky & Hutch, più recentemente celebrata dal pluripremiato film di Clint Eastwood.

Aston Martin DB5 – L’eleganza per chi non vuole “mai dire mai”

La DB5, vettura della famosa spia dell’MI5 James Bond, prodotta dal 1963 al 1965 e costruita in poco più di mille esemplari. Progettata in collaborazione con l’italiana Touring, prese le iniziali DB dall’imprenditore David Brown, proprietario di Aston Martin.

Un motore sorprendente di quattro litri di cilindrata, 6 cilindri in linea e 240KM/h di velocità massima, ma il suo vero punto di forza era l’eleganza data dalla linea seducente della carrozzeria “Superleggera” della Touring di Milano fino ad allora specializzata nella costruzione di Concept Cars one-of. Questi i punti di forza che l’hanno portata all’enorme successo.

La DB5 può rappresentare uno stile di vita?

La DB5 è il modello Aston più significativo e famoso di sempre, soprattutto in versione coupé che a partire dal 1964, anno di uscita del film 007 Goldfinger, diventa uno status symbol senza tempo, tanto da essere utilizzata in decine di film come simbolo e icona di successo, di ricchezza e di eleganza allo stato dell’arte.

db5 aston 007
DB5 007

La DB5 di 007 Può rappresentare uno stile di vita?

Augusto Bertelli
Augusto Bertelli Gentleman Driver nel 1919

Forse non tutti sanno che Aston Martin, l’icona delle supercar inglesi è passata per un periodo anche in mani Italiane. Augusto Cesare Bertelli, pilota e imprenditore ex FIAT, ne entrò in possesso nel 1926 insieme al socio Bill Renwick tramite la società “Renwick Bertelli”, azienda produttrice di motori aereonautici, dopo aver cercato un marchio avviato per pubblicizzare il loro primo motore a scoppio per auto. La Aston Martin fu poi rivenduta nel 1933 dopo aver cambiato il proprio nome in Aston Martin Limited.

Aston Valhalla
Aston Valhallah

L’Aston Martin ha cantiere una nuova hypercar ibrida, sviluppata in collaborazione con RedBull Racing che sarà dotata di un V12 Cosworth e un motore elettrico Rimac da 163 CV.  La vera e propria “F1 stradale” da oltre 1000 cavalli sarà in vendita a partire dall 2022 a circa 2,8 milioni di Euro. Il nome è Valhalla, il paradiso dei Vichinghi e segue il nome del prototipo Valkyrie.

     

    Ford Gran Torino GT (Gran Torino) – L’auto dell’anticonformista

    La Ford Torino, nata nel 1969, è così chiamata in omaggio al capoluogo piemontese per un gemellaggio ideale con Detroit, patria dell’automobile americana, sede di tutti maggiori brand automotive USA e la cui vita dipende a stretto giro dalle sue fabbriche automobilistiche. Gran Torino (GT) è la versione coupé che del 1972 entra a far parte della categoria, la celebre auto di Starsky e Hutch.

    La Gran Torino fu subito un “Gran”successo con quasi 500mila esemplari venduti nel solo primo anno di produzione e, nonostante l’anno successivo Ford fu costretta ad arrestarne la produzione per adeguare il modello alle nuove regolamentazioni federali sulla sicurezza, con una nuova calandra e paraurti di maggiori dimensioni (il nuovo regolamento prevedeva maggiore resistenza agli urti frontali e fanali integri dopo i test di scontro a 5 miglia orarie) rimase in produzione praticamente invariata fino al 1976.

    Una coupé “media”, comoda e spaziosa secondo gli americani; per no europei è sicuramente una comoda, spaziosa, enorme, coupé americana. Come ogni muscle car che si rispetti la Gran Torino era dotata di motori molto potenti ma complessivamente rimaneva un’auto dalle prestazioni modeste vista l’enormità che si doveva portare dietro (versioni modificate e potenziate della Gran Torino vennero utilizzate comunque nelle competizioni Nascar). Dal 1973 fu introdotta la versione Cobra Jet dotata di un poderoso 351 small-block, 5.700 da 265 CV e un consumo di ben 18 litri per cento chilometri (ecco chi ha causato la crisi del petrolio!)

    La Ford Gran Torino può rappresentare uno stile di vita?

    A ben vedere, dalle richieste di Gran Torino rosse con la striscia bianca si direbbe proprio di si. La GT ha influenzato gli americani a tal punto che solo il modello “Starsky e Hutch” famoso per la colorazione rossa con le strisce bianche – soprannominato pomodoro a strisce – ha venduto in un solo anno più di 1000 esemplari identici. É sicuramente da considerarsi l’auto dell’anticonformista, la muscle car che si distingue proprio come i protagonisti della serie si distinguevano nel loro stile di poliziotti sopra le righe o… sopra le strisce.

    Ford Gran Torino 1974 Pomodoro a Strisce
    Ford Gran Torino 1974 Pomodoro a Strisce

    Il “pomodoro a strisce” di Strasky e Hutch. I modelli del periodo 1970/75 si trovano a prezzi tra i 25mila e i 30mila euro e il mercato è in continua crescita.
    Gran Torino, Ford Mustang e Corvette, secondo un’indagine USA, sono state le tre macchine più rappresentative della società americana nel XX secolo.

    Gran Torino del 1972
    La Gran Torino del 1972

    Il “GT” della Torino sta per Gran Torino: Ford ha voluto giocare sul nome del modello accomunandolo alla sigla Gran Turismo delle veloci e più leggere europee.

      “Il fascino dell’automobile è questo: Si è eroici e… seduti”. Anselmo Bucci

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      Luca Daverio

      Sono nato a Varese nel 1975, appassionato di motori fin dall’età di cinque anni, partendo con le corse sulle piccole moto per poi passare alla mia più grande passione per il motocross. Indimenticabile la mia WMX 125 del 1989. Le ho provate tutte ma domare il CR 500 è stata la mia più grande soddisfazione. Seguo naturalmente i motori a 360°, dalla Formula 1 alla moto GP, dal motocross alle gare di off-shore e per lavoro mi occupo da sempre di eventi legati ai reparti corse di prestigiose case auomobilistiche come AMD Mercedes, Citroen WRC oltre ad alcuni eventi Brembo per il Gran Premio di Monza. Ho sempre amato scrivere, da ragazzo facevo il giornale sportivo per il mio Istituto ed ancora oggi mi capita di scrivere per Istituti tecnici.
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