Oggi 800 euro di differenza fanno, appunto, la differenza. Figuratevi alla fine degli anni Sessanta, quando la scoperta che costava 800 euro in più diventava per la gran parte dei possibili acquirenti il classico “vorrei-ma-non-posso”. L’Alfa Romeo Duetto Osso di seppia costava infatti 800mila lire in più della Fiat 124 Sport Spider e chi voleva i capelli o la pelata al vento e doveva badare al portafogli non aveva scelta: due milioni e trecentomila lire contro un milione e mezzo.
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Pininfarina e Lampredi orgoglio made in Italy
Entrambe portavano la firma di costruzione Pininfarina ma le differenze erano abissali quanto i due prezzi: la Fiat 124 Sport Spider l’aveva disegnata Tom Tjaarda, quella del Biscione Aldo Brovarone con Franco Martinengo, ma la macchinina torinese aveva dalla sua, oltre al prezzo abbordabile, il motore: 4 cilindri Lampredi (i motoristi gongolano solo al sentire il nome, infatti questo propulsore debuttò proprio nel 1966 con la 124 e visse fino agli anni 90, lo avremmo infatti ritrovato sulle Fiat 131 e 132, Ritmo, Argenta, Uno, Croma, Tipo, Bravo e Brava, sulle Lancia Beta, sulle Delta…) con due alberi a camme in testa comandato da una cinghia dentata, una novità per le auto di serie dell’epoca. Era il 1966, Caterina Caselli cantava Nessuno mi può giudicare, Liliana Cavani usciva con Francesco d’Assisi, a Milano il giornale studentesco La Zanzara del Parini faceva un’inchiesta sui vizi caldi delle liceali e intanto la Fiat iniziava a produrre in Russia proprio la Fiat 124 ma col colbacco, vedete come è tutto legato?
C’era una volta in America
La Sport Spider torinese fu un successo, fino al 1985, quando uscì di produzione, ne vendettero duecentomila, con gli occhi rivolti oltre oceano (a est la 124 berlina e vagonata, a ovest la 124 in topless), tant’è che dal 1968 venne venduta in America col nome Sport Spider America (depotenziata per rispettare le norme antinquinamento USA e con paraurti rinforzato, sempre per rispettare le normative americane in materia di sicurezza), per poi tornare in Europa col nome Pininfarina Spidereuropa, ma naturalmente anche la Spider America si poteva avere in Italia, bastava chiedere, si fa per dire, e la si importava.
Tre le serie della Sport Spider: 1966-69, 1969-72, 1972-75, più Sport Spider America 1978-85 e Spidereuropa 1982-85. Cilindrate dal 1400 prima serie al 1600 da 110 cv seconda serie con le due “gobbe” sul cofano, al 1800 da 118 cv della terza (derivato dalla Fiat 132, la Sport Spider si basava sul telaio accorciato della grandiosa Fiat 124 e la prima serie, quella col 1400 di cilindrata, aveva 90 cv e faceva i 170, certo meno rispetto alle prestazione della Duetto del Biscione ma del resto sarebbe un confronto poco sensato, modelli coevi ma diversi per destinazione finale) ai due litri della Spider America (105 cv). Per fare i precisini aggiungiamo che nel 1983 esce la versione con compressore volumetrico chiamata Volumex da138 cv.
Prima serie e Spidereuropa l’alfa e l’omega del collezionista
Il 1985 è l’anno del canto del cigno, peccato. Oggi se volete fare bella figura e non volete spendere troppo potete cercare una Spider America, è quella che viene un po’ snobbata causa detrimento delle prestazioni, ma la verità in questo caso non sta nel mezzo: le preferite dagli italiani e non solo sono le due estreme temporali, la prima serie e la Spidereuropa.