Auto-Storia: i modelli più significativi

Maserati Spyder GT, assalto al cielo con cuore Ferrari

Una spada, ma anche confortevole. E dagli interni curatissimi. Dopo la Biturbo il Tridente fa un'altra scoperta

Maserati Spyder GT non ha bisogno di presentazioni: nel 2001, precisamente al Salone di Francoforte, Maserati torna a toccare il cielo sette anni dopo la Biturbo e lo fa proprio con la Spyder GT. Guida affascinante, confort, versatilità, prestazioni, cura negli assemblaggi ed estrema qualità degli allestimenti (la serie Vintage con interni color cognac, ‘na sciccheria), questi gli ingredienti che ne fanno una delle macchine forse più belle al mondo, almeno fra le scoperte.

Tutta sua nonna

Maserati Spyder GT, assalto al cielo con cuore Ferrari
Mr.choppers, CC BY-SA 3.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

Ispirata alla (splendida) 3200 GT di Giugiaro, è bella come sua nonna, cioè la 3500GT Spyder Vignale del ’59 (dal carrozziere torinese Alfredo Vignale che vinse la commessa per scoperchiare la 3500 GT), apparsa al cinema in Sei donne per l’assassino di Mario Bava, Il boom di Vittorio De Sica e Una vita difficile di Dino Risi.

Il motore della Spyder GT è un aspirato 8 cilindri a V di 90° 4.2 litri di derivazione Ferrari (dal 1997 al 2002 Maserati è di Ferrari), 390 cv, velocità massima 290 Km/h (ma per i precisini l’effettiva è 283), 0-100 in 5 secondi, trazione posteriore e cambio manuale a 6 rapporti; alla Spyder GT si affianca la versione CambioCorsa, appositamente per i sofisticati, di derivazione F 1, con il cambio transaxale robotizzato a 6 rapporti, cioè col gruppo cambio-differenziale al posteriore per una migliore distribuzione dei pesi.

Sembra una 3200 senza il tetto ma…

Rudolf Stricker, CC BY-SA 3.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

Sembra (e in effetti lo è) una 3200 GT senza il tetto, ma come sua nonna anche lei è più corta della versione coperta, con un passo accorciato di 22 cm che la rende maneggevole anche per i borghesi piccoli o grandi che la prendono non per correre ma per fare appunto del Gran bel Turismo (ma è pur sempre una vettura potente e quindi guidatore del car sharing levati). E, soprattutto, non ha quei bellissimi gruppi ottici a boomerang della 3200 GT, pare che agli americani non piacciano, vai a sapere.

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Soprattutto nella versione CambioCorsa, la versatilità è una caratteristica dominante: la macchina sembra poter affrontare indifferentemente le chicane e le code in tangenziale, è una spada ma la puoi usare anche per la gita fuori porta.

Materiali al top Biturbo portami via

MA C’E’ ANCHE COL VOLANTE DALLA PARTE GIUSTA – The Car Spy, CC Attribition 2.0, via WIki

E i materiali sono superbi, forse per controbilanciare la nomea Maserati degli anni precedenti relativamente all’affidabilità, anche se si tratta di una storia lontana, epoca Biturbo: ad ogni modo i materiali adottati per la 3200 GT Spyder sono eccellenti fino a toccare le vette della raffinatezza con l’allestimento Vintage (interni color cognac e cromature che rievocano sua nonna, la 3500 GT).

Manuale, GranSport e Anniversario le più rare

Maserati Gransport Spyder , NearEMPTiness, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

Di Spyder GT ne produrranno 574 al 2006, 3134 nella serie CambioCorsa e 472 per la versione “upgrade” 2006/07 (Gransport Spyder, mascherina rinnovata e aumento della cavalleria a 400 cv), per non parlare dell’edizione Anniversario, solo in livrea blu o argento per 181 esemplari dal 2004 al 2005.

La produzione cessa nel 2007 e chi ne vuole una deve preventivare fino a una spesa che supera i 30mila euro, a seconda delle condizioni e della versione. Indovinate qual è la più amata dagli italiani?

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.
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