Itinerari

Mottarone: la strada dei due laghi da Arona a Orta in moto

In moto dal Lago Maggiore al Lago d'Orta passando per la cima del Mottarone

Hilights
  • Consigliato in primavera inoltrata e in estate, anche con il caldo torrido, alla ricerca di un po' di refrigerio tra boschi di castagni e conifere.

È stato il mio primo vero “viaggio” fuori città: al Mottarone sulla strada dei due laghi, da Arona a Orta in moto: la mia Cagiva Mito 125 gialla e verde senza carena.

Avevo 16 anni e da allora in moto ne ho fatte tante, ma questo itinerario, dal Lago Maggiore al Lago d’Orta, mi è rimasto nel cuore.

Da Arona alla vetta del Mottarone

L’uscita dell’autostrada è quella di Castelletto Ticino, si passa sulla statale 33 del Sempione in direzione Arona, sul Lago Maggiore.

Attraversata Arona si sale subito in direzione Colosso di San Carlo Borromeo, la statua di 35 metri che domina il lago.

Lasciandosi alle spalle il “San Carlone” si prosegue per circa quattro km attraversando Dagnente. Arrivati allo stop sulla SP 10 si svolta a destra per Gignese-Mottarone. Si passa da Massino Visconti proseguendo per qualche chilometro fino a Gignese, famoso per il Museo dell’Ombrello.

Gita sulla strada dei due laghi MottaroneArrivati a Gignese, al semaforo in paese, svoltate a sinistra e seguite le indicazioni per Alpino, frazione di Stresa. Qui inizia la vecchia strada Borromea che porta in vetta al Mottarone. Consiglio una piccola sosta ad Alpino per ammirare il meraviglioso panorama: uno dei più belli al mondo. Dalla balconata si può vedere il Lago Maggiore, le Isole Borromee e le vette del Parco Nazionale della Val Grande.

Si riparte per l’ultimo tratto che porta in vetta al Mottarone accedendo alla strada privata Borromea (pedaggio 7 euro in moto e 10 in auto) di proprietà della Famiglia Borromeo. Il pedaggio è un po’ caro ma ne vale la pena! Qui, per gli amanti del misto stretto, di pieghe e tornanti incomincia una serie di curve e contro curve davvero entusiasmante (usando il buon senso si intende).

In vetta al Mottarone

La vetta del Mottarone si trova a circa 1500 metri sul livello del mare. Non sono molti ma sono abbastanza per godersi quei 4 o 5 gradi in meno nei giorni di caldo infernale.

L’altezza permette di vedere dall’Alto in basso il Lago e la pianura verso Milano. Si dice che dalla cima del Mottarone nei giorni limpidi si possa vedere la “Madunina”.

Quello che in inverno si trasforma in località sciistica, in estate è meta di motociclisti di ogni credo e religione. In migliaia giungono qui da ogni dove per godersi il panorama.

I più “goderecci” si accalcano nei numerosi ristoranti per merende o pranzi a base di cacciagione, funghi e polenta.

Alpyland MottaroneConsigliamo il ristorante Villa Pizzini, vincitore come “miglior ristorante del Lago Maggiore”, a pari merito con il ristorante Nautica di Arona, nella trasmissione “4 Ristoranti” di Alessandro Borghese.

Da provare (lontano dai pasti) anche la pista di Bob su rotaia Alpyland, 1200 metri di lunghezza su 100 metri di dislivello da affrontare assolutamente a cannone!

Giù verso il Lago d’Orta

Dopo il pranzo o la merenda, belli “appanzati” si riscende dall’altro versante del Mottarone verso il Lago d’Orta in direzione Omegna. Anche se la strada che costeggia il lago da Omegna a Orta San Giulio invita a spalancare il gas, vi consiglio di percorrere questo tratto in scioltezza, godendovi il paesaggio in sicurezza.

La strada è molto stretta e alcune curve chiudono parecchio, frequentando la zona mi è capitato di vedere molti centauri assaggiare l’asfalto. Orta è l’ultima tappa di questa gita, consiglio una fermata per sgranchire le gambe. Si lascia la moto fuori dal paesino e si scende sul lungolago di Orta, uno dei borghi piu belli d’Italia da dove si può traghettare all’Isola di San Giulio.

Da sempre gli appassionati dibattono su quale sia il versante da cui è meglio partire, da Arona o da Orta. A voi il giudizio…
E ora, i sella!

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Luca Daverio

Sono nato a Varese nel 1975, appassionato di motori fin dall’età di cinque anni, partendo con le corse sulle piccole moto per poi passare alla mia più grande passione per il motocross. Indimenticabile la mia WMX 125 del 1989. Le ho provate tutte ma domare il CR 500 è stata la mia più grande soddisfazione. Seguo naturalmente i motori a 360°, dalla Formula 1 alla moto GP, dal motocross alle gare di off-shore e per lavoro mi occupo da sempre di eventi legati ai reparti corse di prestigiose case auomobilistiche come AMD Mercedes, Citroen WRC oltre ad alcuni eventi Brembo per il Gran Premio di Monza. Ho sempre amato scrivere, da ragazzo facevo il giornale sportivo per il mio Istituto ed ancora oggi mi capita di scrivere per Istituti tecnici.
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