Auto-Storia: i modelli più significativi

DeTomaso Pantera, storia di un missile diventato cancello

Montava un motore Ford V8 da 330 cv che diventarono 350, ma quando il vecchio Cleveland se ne andò...

La DeTomaso Pantera è una vettura temibile come la sorella maggiore, quella DeTomaso Mangusta nata per ammazzare il Cobra di Carroll Shelby (ve la racconteremo alla prossima puntata), ma più controllabile.

L’amico del CHE

Alejandro DeTomaso (Buenos Aires, 10 luglio 1928 – Modena, 21 maggio 2003), compagno di classe e amico di Ernesto Che Guevara, è di estrazione sociale elevata: la famiglia è proprietaria di allevamenti di bestiame,  la madre è discendenti del vicerè spagnolo, il padre è candidato alla Presidenza dell’Argentina), ha la passione per i motori, corre, ma nel ’46, con la vittoria di Juan Perón, deve lasciare il Paese: si trasferisce in Italia, a Modena, dove entra in contatto con le officine OSCA dei fratelli Maserati. Pilota di Formula 1 (in Ferrari nel 57 e nel 59) conosce, negli uffici della Maserati a Modena, Elizabeth Haskell (che diventerà sua moglie), sorella del presidente della Rowan Controller Industries in affari con Ford e General Motors. E lì nasce la storia.

Un argentino a Modena

Fonda una scuderia tutta sua, la DeTomaso, che ha come logo lo stesso fregio della famiglia proprietaria di allevamenti di bestiame, una T in campo azzurro e bianco come i colori della bandiera argentina.

La DeTomaso Pantera nasce nel 1970, quando la Ford entra nell’azienda modenese, già specializzata nella costruzione di vetture sportive vendute a scuderie private e gentlemen drivers: la casa americana vuole infatti commercializzare una vettura sportiva per sfruttare in Europa l’onda lunga della GT 40 e far vedere i sorci verdi alla Corvette (General Motors) in USA.

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Il telaio della DeTomaso Pantera è disegnato dall’ingegner Gian Paolo Dallara, uno dei progettisti della Lamborghini Miura, mentre Tom Tjaarda (Ferrari California e Fiat 124 Spider e già disegnatore Ghia) disegna il prototipo in un mese, spedisce il progetto a New York a Lee Iacocca della Ford (e amico di Alejandro DeTomaso), il quale approva e mette in produzione il progetto.

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La DeTomaso Pantera monta un motore Ford V8 Cleveland da 5.7 lt e 330 cv (che diventano 350 sulla versione più spinta, cioè la Pantera GTS), un grosso carburatore quadricorpo, sospensioni a tre angoli sovrapposti anteriori e posteriori, freni a disco autoventilati, cambio manuale ZF e differenziale autobloccante.

Costa meno di una Maserati

DeTomaso Pantera, emanuele beluffi, fìdrivenride
Pixabay

Il mostro americano/sudamericano/italian-modenese debutta a Le Mans nel 72 ottenendo il quinto tempo assoluto, seguiranno vittorie ovunque nei gruppi 3,4,5 sui circuiti più importanti del mondo: la DeTomaso Pantera è un boom commerciale, costa meno di una Maserati e nei primi tre anni di vita non va via proprio proprio come il pane ma se ne vendono 5mila esemplari. Narra la leggenda che Alejandro DeTomaso un bel giorno scriva una letterina ad Autospint in cui lancia il guanto dii sfida sfida ai costruttori rivali in una gara di durata su un percorso impegnativo per dimostrare la superiore affidabilità della sua Pantera.

Nel maggio 1980 nasce la Pantera GT5 e nel novembre 1984 della GT5-S, più appariscenti del modello degli anni Settanta, con pneumatici maggiorati, parafanghi allargati, prese d’aria, spoiler e bandelle sottoporta e un vistosissimo alettone posteriore.

Non c’è più il vecchio Cleveland

DeTomaso Pantera, emanuele beluffi, fìdrivenride
TTTNIS, CC0, via Wikimedia Commons

E arriviamo al 1990 ma anche alla fine: è la volta della Pantera Si, dove la “i” sta per iniezione, la disegna Marcello Gandini, la rende più moderna, le dà un’aria spavalda e accattivante e l’operazione riesce benissimo ma c’è un ma: il cuore della Pantera non è più V8 Cleveland ma un meno prestanteV8 da 4.9 lt, sempre Ford ma con 225 cv, che DeTomaso porta a 305, ma per quanto potente non regge il confronto col vecchio Cleveland. Di Pantera Si ne vengono costruite 41 più altre quattro in versione targa dalla carrozzeria Pavesi.

DeTomaso Pantera, emanuele beluffi, fìdrivenride
Valder137, CC BY 2.0 creativecommons.org, via Wikimedia Commons

Ford se ne va

Cosa era successo? Già dalla prima metà dei Settanta, a causa della crisi petrolifera e delle normative USA in tema di sicurezza, la Ford intende porre fine alla joint-venture con DeTomaso. E lo fa, lasciandolo solo soletto a produrre le sue vetture nello stabilimento di Modena.

Ma se la concorrenza ha i nomi di Ferrari BB, Lamborghini Countach e Maserati Bora e quelle che vengono dopo, allora la polvere da mangiare è tanta. Se nei primi tre anni di Pantera ne vengono vendute cinquemila, dal 1975 fino alla fine della produzione, cioè fino 1993, il numero cala drasticamente a 2000.

Ne volete una? Continua a costare meno di una Maserati.

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Emanuele Beluffi

Giornalista pubblicista, già responsabile di redazione presso Il Giornale OFF, spin off culturale del quotidiano il Giornale, editor di CulturaIdentità, conservatore presso Fondazione Sangregorio Giancarlo.

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