Fiat Coupé, sfacciata con stile

Linea, potenza e personalità: una volta facevano le macchine così

Negli anni 90 l’universo aveva ancora senso estetico e molte automobili brillavano per dettagli che erano dei gran pezzi di artigianato. Dettagli la Fiat Coupè by Pininfarina ne aveva a iosa, come il tappo del serbatoio metallico a vista e la plancia in tinta con l’esterno della carrozzeria, un accorgimento che strizzava l’occhio ai favolosi anni Sessanta.

I dettagli sono tutto

Un design fuori dagli schemi quello della Fiat Coupé, che la fa sembrare moderna ancora oggi a distanza di più di un quarto di secolo. E meccanica ricercata, con motori fino a 220 cv. L’ha disegnata Chris Bangle (Alfa 145, BMW X5 e Z4 fra i tanti) e lui stesso l’ha definita con un termine inglese che in italiano potremmo tradurre con “sfacciata”, “impertinente”: e infatti lo stile della Fiat Coupè rompe decisamente (con la tradizione). Sembrava “strana” allora e ancora oggi non sfigura affatto con gli scatoli a 4 ruote che tentano di rifilarci.

Fiat Coupé, un lato B che parla

L’IGNORANZA NON HA PIU’ CONFINI AndyGoProNoob, CC BY-SA 4.0 reativecommons.org , via Wikimedia Commons

Le sue forme sembrano scolpite da uno scultore (sarà un caso ma uno dei modelli più iconici della storia dell’automobile, la Citroen DS, l’aveva disegnata uno scultore, italiano fra l’altro), con quei “tagli” sul parafango e il relativo cofano motore integrato poi chiamato “cofango”.

Il cofango. E sai cosa vedi

SICURO CHE SIA PROPRIO TUTTO TUTTO PEZZI ORIGINALI? Italiaauto, CC BY-SA 4.0 creativecommons.org , via Wikimedia Commons

Quattro posti, pianale della Tipo, trazione anteriore, motori a quattro cilindri (bialbero Lampredi) poi affiancati o rimpiazzati dai 5 cilindri in linea Pratola Serra, che sostituiscono i bialbero: con la versione 2.0 20 valvole Turbo arriva ad essere la Fiat più veloce di sempre (ma prima che arrivi il Freemont), toccando i 250 all’ora, ma soprattutto è in fin del conto una sportiva pressoché accessibile, ancor di più oggi, anche se, per la legge antica della domanda e dell’offerta, è facile che le sue quotazioni siano destinate a salire, soprattutto per le serie più rare come 2.0 20V Turbo Limited Edition. Resta in produzione per poco tempo, dal 1993 al 2000 e in tiratura quasi limitata (73.000 vetture), cosa che la rende ancor più accattivante e se la vede (a livello di mercato youngtimer) con l’Alfa GTV.

Se non è “pώ…gr@fia” questa!

Centro Storico Fiat – Facebook – 1993. #Fiat Coupé i.e. turbo 16V.

All’inizio Fiat la offre in due motorizzazioni: 4 cilindri due litri, aspirato e turbo (139 e 190 cv rispettivamente), con allestimenti sia per i poveracci (Confort) che per i giardinieri arricchiti (Plus, con interni in pelle umana e clima e cerchi in lega, ammazza che generosi, manca solo il retrovisore destro di serie come facevano negli anni 80), poi amplia la gamma e nella primavera del 1996 propone la Fiat Coupé 1.8 16V (131 cv e oltre i 200 Km/h, ma i cerchi in lega li paghi a parte) ed è la più amata dagli italiani come la Lorella Cuccarini, a dispetto della 2.0 20V, che pure ha un successo non indifferente.

E’ ora di qualche upgrade

Di Tony Harrison – originally posted to Flickr as Auto Italia Autumn Italian Car Day Heritage Motor Centre Gaydon IMG_6600, CC BY-SA 2.0, commons.wikimedia.org

A fine ’90, appunto, arriva l’upgrade motoristico (anche estetico, ma sono dettagli): 2 litri, 5 cilindri, 20V da 147 cv (che dalla prima metà del 1999 diventano 154) e 20V Turbo da 220 cv, la più cattiva di tutte.

Il 1.8 16V va via come il pane ma se oggi uno vuole distinguersi agli occhi degli intenditori deve puntare alla succitata rarità, la 2.0 20V Turbo Limited Edition, la cui tiratura viene inizialmente sottostimata dalla Fiat (siamo alla fine del 1998) a 300 unità, per poi dover alzare il tiro: qui il Lingotto non lesina, con cerchi da 16 color titanio, scritte 20V Turbo rosse sui montanti e pinze freni pure rosse come le punterie e la barra duomi, sedili in pelle griffati Sparco e idem per la pedaliera sportiva, avviamento a pulsante e livree Grigio Vinci (cioè il classico canna di fucile), Grigio Steel, Grigio Chrono (cioè azzurro nuvola, bellissimo), più nero e rosso pastello. Oggi un esemplare immacolato (cioè ancora più raro) può costare anche 20mila euro a salire.

La più bella sei tu

Di Dari0c – Opera propria, Pubblico dominio, commons.

Dalla fine del 1999 e fino al 2000 il canto del cigno, l’ultima delle meravigli, la 20V Turbo Plus, in pratica una Limited Edition con delle chiccherie in più, tipo le razze dei cerchi sdoppiate, minigonne e baffi anteriori, tachimetro bianco anziché nero, pulsante avviamento satinato e livrea speciale Bianco Perla (non è l’unica disponibile ma è di gran lunga il top): linea, stile, personalità, una volta facevano le macchine così, ora pensano solo ai frigoriferi: Fiat 2.0 20V Turbo Plus, what else?, per dirla con George Clooney.

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