Negli anni ’80 i tamarri e gli acculturati di paese la chiamavano “bara a 4 ruote”. Faceva a gara, anche nella nomea, con la Uno Turbo e forse incuteva anche più paura di lei. La riconoscevi subito perché le sue forme erano forme fortunate.
In questo articolo
Nata bella, visse tanto e vinse bene
La Renault 5 Turbo era nata bella (presentata la prima volta nel 1978 al Salone di Parigi), poi Super 5 GT turbo, che nel restyling del 1987 (a partire dalla nascita della Supercinque nel 1985) perse un po’ di morbidezza e la sua faccia prese gli zigomi un po’ appuntiti rispetto alla versione precedente.
120 cavalli (che sembrano 200 n.d.r.), 1397 cc, ruote piccole, passo corto, 4 cilindri in linea: 204 km/h e 0-100 Km/h in 8 secondi, numeri che oggi magari non sembrano spaventosi ma provate a immaginarveli su uno scatolino di 800 Kg e senza l’elettronica, manco l’ABS.
La Super 5 GT turbo era fortunata nelle forme e nel gradimento del pubblico (non occorreva essere dei piloti per guidarla) ma anche nelle competizioni: Alain Oreille la fece svettare al Rally della Costa d’Avorio nel 1989 ma la fece brillare anche nel Gruppo N al Mondiale Rally del 1990.
La produzione della Super 5 GT turbo cessò nel 1991, il turbo se ne andò e non tornò (googlate semplicemente queste due parole: “renault” e “turbo”, senza specificare alcunché e vedete che macchina salta fuori) se non nel 2013 con la Clio RS, l’erede (la Clio 1.8 16v degli anni ’90 era aspirata).
Se volete fare bella figura al bar del paese (in città no, un’euro zero non ve la fanno parcheggiare nemmeno fuori dalla tangenziale) e non avete paura di sentirvi vecchi entrando nella categoria “auto d’epoca”, una GT turbo Alain Oreille, magari da restaurare, magari da riavviare, la trovate.